A.S.D. KINESIS 2008
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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeVen Ago 08, 2008 11:31 am

07.08.2008 PECHINO - LA PROVA PODIO FEMMINILE

“Non possiamo più nasconderci, questa è la situazione” – commenta con realismo in mix zone Enrico Casella, riferendosi alle tre cadute della Ferrari al corpo libero e le due al volteggio. “Negli attrezzi più tecnici siamo a posto e sono gli unici che oggi abbiamo provato integralmente. La concorrenza però è tale che sarà dura anche solo entrare in finale, sia alle parallele sia alla trave. Negli altri due Vanessa ha sperimentato, ha testato l’elasticità delle pedane ed inevitabilmente ha mostrato alle giurie quello che noi già sapevamo, ossia il suo ritardo di preparazione, dovuto ai ben noti problemi al tendine d’Achille. Nella ginnastica non si improvvisa nulla e se ti manca il fondo, l’allenamento, non vai lontano. Cambieremo strategia, non potendo attaccare giocheremo in difesa, puntando tutto sull’esecuzione. Quindi niente Tsukhara avvitato ed esercizio semplificato al corpo libero”. Mentre il Direttore Tecnico dell’Italdonne parla, Vany è seduta in un angolo, seccata di questa situazione. “In gara darò il massimo, come sempre. Non sono venuta qui a fare la turista. Si sapeva che non ero al 100% ma sbagliare in questo modo dà sempre fastidio. Ora valuteremo con i miei allenatori la tattica per il 10”. L’infortunio è stato gestito, fino ad oggi, nel migliore dei modi, tutelando la ginnasta con pause e trattamenti, in modo da consentirle un rapido recupero. Ora però è arrivato il momento di forzare, perché è in questa delicata fase che si deve capire fino a che punto è possibile spingersi. L’acrobatica vista oggi, con tutti gli errori, era impensabile fino a pochi mesi fa. In un certo senso è molto più preoccupante la situazione al volteggio, nel quale la Ferrari aveva mostrato sensibili progressi in occasione dell’amichevole di Roma, il 5 luglio scorso. “Dietro c’è molto più lavoro – continua Casella - ma smaltire questi carichi e andare in forma tutto insieme non è facile. Magari domani la facciamo riposare. Sono molto soddisfatto per quello che ha fatto la Macrì, darà il suo contributo in almeno un paio di attrezzi. La Benolli, pur con qualche problema fisico, è riuscita a fare il suo salto al volteggio, ma non eseguirà il secondo per la finale. Bene anche la Giovannini e la Parolari, anche se con qualche piccola imprecisione, rispettivamente, al volteggio e alle parallele”. Carlotta proverà ad entrare tra le migliori otto, proprio al volteggio, con una rondata flic salto teso con doppio avvitamento da 5.80 e una rondata flic con mezzo giro, ribaltata e salto in avanti con una avvitamento e mezzo. Quest’ultima esecuzione sarebbe partita da 6.50 se l’avvitamento le fosse stato riconosciuto teso. Invece con il raccolto l’imolese partirà da 5.90. “Sono contenta di quello che ho fatto e sicura che il 10 verrà bene anche il secondo salto. E’ normale che in prova ci voglia un po’ per abituarsi alla pedana e poi ho ancora due giorni per mettere a punto la situazione. Il campo gara è più morbido delle traning hall e questo è un bene, datemi però il tempo di prendere le misure. Si, inizio a sentire un po’ di adrenalina. L’importante è far bene con la squadra”. A questo proposito il DTN ha quasi sciolto le riserve sull’ordine di lavoro. Rimane qualche dubbio al corpo libero. Per il resto domenica vedremo:
- alla trave: Bergamelli, Ferrari, Giovannini, Parolari e Benolli;
- al volteggio Parolari, Bergamelli, Ferrari, Benolli e Giovannini;
- alle parallele asimmetriche Macrì, Giovannini, Benolli, Parolari e Ferrari.
Sicuramente Vanessa, Carlotta e Lia saranno impegnate su quattro attrezzi e quindi potranno giocarsi l’ingresso nell’All-around. In forse Francesca – concentrata sul doppio avvitamento al volteggio - che è in corsa con Monica per un posto al corpo libero. “Ancora non credo di essere a Pechino. Solo sei mesi fa ero a letto con il gesso. Dopo la gara di Roma ho faticato più del normale a recuperare e lì ho temuto il peggio. Con l’aiuto degli allenatori e delle mie compagne sono riuscita a compiere un’impresa, ai limiti della scienza medica. Il tendine risponde bene e credo che mi impiegheranno al corpo libero e alle parallele. La pedana spinge molto, mi sono sentita subito a mio agio. Ho l’altro tendine fasciato per il sovraccarico degli ultimi giorni, ma niente di preoccupante. La gioia è tale che non sento più niente”. Ad aprire sarà la capitana, alle 13.30 (ora locale) alla trave. La sua esperienza, alla terza olimpiade, è un valore aggiunto per il resto del gruppo: “Per fortuna questa trave non balla come quella di Stoccarda – ci racconta la Bergamelli – anzi è fin troppo dura. Un consiglio alle esordienti? Arrivate tranquille, perché alla fine è una gara come le altre, con i nostri esercizi, la solita giuria. Ma loro lo sanno, non sono più così piccole e hanno già vinto tantissimo”. In chiusura il sorriso dolce di Lia Parolari che il 30 luglio scorso ha compiuto in Cina il suo 18esimo compleanno. “Niente torta però – dice intimidita – siamo andate solo in giro a fare shopping”. Sugli acquisti non si è sbilanciata, magari il regalo più grosso se lo farà da sola nei prossimi giorni.
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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeDom Ago 10, 2008 8:30 pm

10.08.2008 PECHINO - GIOVANNINI IN FINALE AL VOLTEGGIO, FERRARI E PAROLARI NEL CONCORSO GENERALE.

Niente miracoli. Nella Ginnastica non si inventa niente, ma qualcuno in cuor suo ci aveva sperato. E così accade che dopo la prova podio tutti fossero preoccupati per corpo libero e volteggio, ed invece Vanessa ti sbaglia alla trave e alle parallele, dove, invece, il 7 scorso aveva fatto bene. Cosa è successo in meno di tre giorni? Niente, solo che trave e parallele sono attrezzi così tecnici che la grinta non basta. E la grinta era l’unica freccia all’arco di Vany. La ginnasta azzurra ce l’ha messa tutta, ma non le è bastato di fronte alle cannonate di Americane, Cinesi e Rumene. Senza lasciare neanche il tempo ai suoi tifosi di stropicciarsi gli occhi, alle 7.40 italiane, la Ferrari è già per terra. Le è fatale il primo salto del primo esercizio della sua prima olimpiade. Poi torna su e completa la prova con il volto visibilmente tirato. “Sul campo di riscaldamento il tendine mi faceva un po’ male – racconta – ma una volta in gara non ho sentito più nulla”. Ad aprire ci aveva pensato la veterana del gruppo, Monica Bergamelli, che porta a casa un signor 14.350. Il successivo 14.775 della stella di Orzinuovi brucia la prima finale. Nel computo di squadra entrano anche i punteggi della Giovannini (13.900) e, soprattutto, della Parolari (15.175), la quale, zitta zitta, da perfetta outsider, punta a raccogliere l’ascia deposta dalla più celebre concittadina. Il 58.200 complessivo non è da buttar via. Intanto la Johnson e la Liukin cominciano a martellare sulla pedana centrale, all’inseguimento della Cina. Seconda rotazione e tocca all’Italia sfilare davanti ai giudici del corpo libero. La prima è la Benolli che bagna il suo esordio ai Giochi sulle note di Andrea Guerra e il motivo principale de “La finestra di Fronte” di Ferzan Ozpetek. Le lacrime sul volto della giuliana non scendono per il suo 13.600 ma per l’emozione di vedere la Macrì salire dopo di lei. Al di là del 13.800 con Music di John Miles, quello di Federica è davvero un miracolo. Sei mesi fa era in una corsia d’ospedale con una gamba ingessata. Francy e Fede sono amiche del cuore ed entrambe sono passate attraverso gioie e dolori. E’ la volta di Vanessa, che il calvario lo sta vivendo ora, costretta a sparare a salve. Il suo famigerato programma al corpo libero, l’apparato di punta, costruito con maestria da Michela Francia sul vocalizzo pucciniano del tenore Fabio Armiliato e del soprano Daniela Dessi, è stato depotenziato per evitarle inutili rischi. Così facendo perde due decimi di partenza e punta sull’esecuzione in chiave All-around, abbandonando però i sogni di specialità. Infatti il 14.650 è lo scontato, quanto ingeneroso epilogo di un’acrobatica messa appunto in extremis e di un crescendo Tosca-Madama Butterfly-Turandot pensato per ben altre difficoltà. Cinque diagonali, niente tsukhara avvitato e un’altra finale bruciata. A seguire Carlotta ci mette la solita irruenza sulla colonna sonora di “X Man 2” - troppa in verità - e finisce a sedere dopo la prima serie di salti (13.575). Chiude Lia. Un cigno che si cimenta nel Tango di Roxanne (Vanessa Mae) e con un buon 14.575 porta al team il totale di 56.625. Usciamo malconci dall’attrezzo più sfavorevole con tanta voglia di recuperare al volteggio. Della terza rotazione, scartato il 13.900 di Monica, rimane un sorprendente, viste le premesse di giovedì, 14.825 della Ferrari, che dopo Clermont Ferrand aveva dovuto rinunciare al doppio avvitamento per i soliti problemi fisici. Rondata flic salto teso con doppio avvitamento, invece, per la Benolli (15.075). Lo stesso salto della Giovannini (15.100), che però ci aggiunge una rondata flic con mezzo giro, ribaltata e salto avanti con un avvitamento e mezzo e vola in finale con la media di 15.137 (6^). La Parolari continua a buttar dentro punti, questa volta sono 14.075, mentre l’Italia sui 25 metri ottiene la sua performance migliore, con 59.075. Ossigeno, nella speranza di rientrare tra le migliori otto al mondo. Speranza che si dissolve come neve al sole alle parallele. L’attrezzo è ancora caldo per le stratosferiche routine della Tweddle e della Liukin. Nastia si permette anche il lusso di litigare in uscita con il tappetino. La sua nota di partenza è talmente alta che prende 15.950 nonostante la caduta, rifilando tre decimi all’inglese. Sbaglia anche la Memmel, come, ahinoi, da lì a poco la Ferrari e la Parolari. Dopo i due 14.475 di Carlotta e Francesca, Lia sale per mettere la freccia e commette lo stesso errore degli Europei. “C’ho provato – dirà – era il mio momento, l’ho aspettato ed ho forzato per renderlo indimenticabile. Non ho rimpianti”. Certo, a vedere i punteggi delle altre non ce ne sono davvero. Sarebbe stata dura anche senza l’errore. Manca completamente lo staggio alto, invece, la campionessa Europea che con 14.050 brucia l’ultima chance di prender parte al Concorso III. Il 13.550 della Macrì resta fuori e le azzurre non vanno oltre un 57.375. Dopo due suddivisioni siamo sesti su sei squadre con 231.275, poi ci finiscono alle spalle Ucraina e Germania. Dal quarto posto storico dei Mondiali tedeschi scivoliamo al decimo di Pechino. In cima la Cina scalza di un punto e spicci gli Stati Uniti. Terza la Russia. La Ferrari (58.300) e la Parolari (58.200) accedono al Concorso Generale con, rispettivamente, il 19° e 20° parziale. “Con una Ferrari al 100% avremmo avuto tre punti in più – commenta in sala Stampa il DTN Enrico Casella - Toglieteci poi l’errore di Lia alle parallele e siamo ancora lì dietro la Romania. La fine di un ciclo? Qualcuna lascerà, è fisiologico, ma non Vanessa. Basta riuscire a fermarla per quattro mesi e torna quella di sempre, magari già agli Europei di Milano, nell’aprile del 2009. La mancata medaglia olimpica non cancella quanto fatto in questi anni. I media parleranno di noi meno bene ma non certo di meno. Guardate Cassina, era stato dato per finito ed ora è qui a giocarsi un altro oro. La gente non ha mai fatto mancare l’affetto ad Igor e non lo farà con Vany. Questa ginnastica è sempre più logorante, il Codice dei Punteggi, senza il calmiere del 10, premia chi fa le cose più difficili. C’è una coreana che esegue il triplo avvitamento e se non fai almeno un doppio parti con due punti e mezzo in meno. Noi abbiamo lavorato con il materiale umano a disposizione. Non siamo gli Usa o la Cina che se si rompe una ginnasta hanno la fila alla porta. Per questo abbiamo fatto molta attenzione a non forzare, rinunciando alle tappe di Coppa del Mondo. Capisco la delusione, viste le premesse ci si aspettava molto da questa squadra, ma noi da quest’altra parte conoscevamo la realtà del momento. E per certi aspetti sono state vinte tante piccole medaglie morali, come quella della Macrì, il cui recupero è ai limiti della scienza medica. Non abbiamo portato Federica per premio ma per guadagnare decimi. Con la Ferrari negli ultimi mesi a Brescia e Trieste non abbiamo mai provato il corpo libero, perché altrimenti avremmo rischiato di non averla neppure qui. Purtroppo quando lavori con tempi così stretti non è possibile inventare nulla. Rispetto alla preolimpica di Roma è migliorata molto, ben tre ecografie ne mostravano i progressi, questo lascia intravedere l’enorme sforzo compiuto dalla ginnasta, dallo staff medico e da quello tecnico. Problemi ne ha avuti anche la Benolli, a giugno. Con lei siamo riusciti a rimettere in piedi il primo salto al volteggio, per il secondo, quello da finale, non c’è stata la possibilità. Ora affronteremo queste due finali con grande serietà. Venerdì 15 la Ferrari farà gli stessi esercizi di oggi, anzi potremmo pure toglierle qualcosa da una parte per guadagnarla dall’altra”. Domenica 17, invece, toccherà alla Giovannini, chiamata ad un’impresa per entrare in zona medaglia. La Federginnastica continua la sua marcia qualificando in altre due finali (con i maschi il computo sale a cinque) tre diverse ginnaste. Contando Cassina, Morandi, Pozzo e Coppolino arriviamo ad un totale di sette, più della metà della delegazione di Artistica. Gli altri faranno il tifo dagli spalti del National Indoor Stadium.

Le quattro rotazioni dell’Italia: TOT. 231.275

TRAVE
Monica Bergamelli 14.350
Vanessa Ferari 14.775
Carlotta Giovannini 13.900
Lia Parolari 15.175
Francesca Benolli 13.850
Tot. Italia 58.200

CORPO LIBERO
Francesca Benolli 13.600
Federica Macrì 13.800
Vanessa Ferrari 14.650
Carlotta Giovannini 13.575
Lia Parolari 14.575
Tot. Italia 56.625

VOLTEGGIO
Monica Bergamelli 13.900
Vanessa Ferrari 14.825
Francesca Benolli 15.075
Carlotta Giovannini 15.100 – 15.175 (media 15.137)
Lia Parolari 14.075
Tot. Italia 59.075

PARALLELE ASIMMETRICHE
Carlotta Giovannini 14.475
Francesca Benolli 14.475
Lia Parolari 14.375
Vanessa Ferrari 14.050
Federica Macrì 13.550
Tot. Italia 57.375


QUALIFICATE VOLTEGGIO
1. F. Cheng CHN 15.912
2. U.J.Hong PRK 15.725
3. A. Sacramone USA 15.625
4. O. Chusovitina GER 15.525
5. A. Pavlova RUS 15.275
6. C. Giovannini ITA 15.137
7. J. Barbosa BRA 15.050
8. A. Kaslin SUI 14.975

Per il gioco dei passaporti (in finale posso entrare massimo due per nazione) Vanessa Ferrari entra nella finale a 24 con il 16° punteggio e Lia Parolari con il 18°. “Considerando che ho sbagliato nei due attrezzi dove non avevo avuto problemi, in finale potrò sicuramente far meglio e recuperare almeno due punti – dice Vanessa al fianco di papà Giovanni e mamma Galia, i capelli pettinati e l’ombrellino rosso tra le mani. La pedana del corpo libero e il volteggio non mi erano piaciuti eppure oggi sono andata meglio lì. Mi dispiace però essere arrivata ad un momento cruciale della mia carriera non in perfette condizioni fisiche”. “Anch’io sono amareggiata – la interrompe Lia – per il piazzamento della squadra (un gradino più su rispetto all’11^ piazza di Sydney 2000). L’All Around mi ripaga dell’errore alle parallele. Ora voglio mostrare a tutti il mio esercizio. Non faccio pronostici, voglio solo far bene, d’altra parte sono una debuttante”. In funzione dei sorteggi, invece, Carlotta Giovannini, sesta al volteggio in qualifica, partirà in finale per ultima. “E’ sicuramente un vantaggio – dichiara la campionessa imolese – ma dipende anche da me. Spero di fare due bei salti come oggi. In ogni caso, vista la concorrenza, sarà ugualmente dura. Intanto mi gusto questa finale olimpica. Centrarla alla prima botta non è male”.
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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeMar Ago 12, 2008 10:42 am

12.08.2008 PECHINO - DUE CHIACCHIERE CON LIA

Descrivi il tuo errore alle parallele asimmetriche

Per riuscire ad entrare nella finale, visto pure il livello delle altre, ho dovuto rischiare il tutto per tutto e purtroppo non è andata bene. L’elasticità dell’attrezzo in gara è molto diverso da quello in prova e quindi nel fare l’Endo sono rimasta con il corpo troppo indietro, senza riuscire ad arrivare bene in verticale. A quel punto non riuscivo a continuare e così sono scesa.

Raccontaci l’emozione di partecipare alla prima Olimpiade

Prima di entrare in gara mi veniva quasi da piangere. Ero agitatissima. La musica d’ingresso a tutto volume, la gente che gridava, sembrava un’arena di leoni, e i tamburi…battevano al ritmo del mio cuore. Poi una volta sull’attrezzo mi sono rasserenata. Ho vinto un Europeo ed ho disputato i mondiali, ma la tensione che si sente qui è un’altra cosa. Forse durante gli allenamenti, in palestra, è tutto uguale a sempre, ma il resto, quello che c’è fuori, a cominciare dal Villaggio Olimpico, è troppo emozionante.

Tu sei in camera con la Ferrari, cosa vi siete dette dopo la qualificazione?

Siamo in un appartamento da sei, quindi soltanto un piccolo corridoio ci separa dalle nostre compagne, Federica e Francesca da un lato, Carlotta e Monica dall’altro. La sera qualcuna va all’internet point per chattare o parlare con i genitori in Italia, oppure ci troviamo in una stanza per chiacchierare in pigiama. Dopo la gara di qualificazione, io e Vanessa abbiamo parlato a lungo. Ci dispiaceva per la squadra, perché senza i nostri errori avremmo potuto regalare alle altre la finale ad otto. Ora ci concentreremo sull'All Around, dove saremo avversarie. Io spero però che Vany torni nelle posizioni che le competono. Ho provato a confortarla, le ho detto di stare tranquilla, anche se non ce n’era bisogno. Lei sapeva di non essere al 100% ed ha fatto il massimo. Certo, quando arrivi con così tante aspettative, ti dispiace deluderle, ma è una tosta, ha reagito bene.

La capitale cinese e il villaggio olimpico, un macro e un micro cosmo. Impressioni?

Pechino l’abbiamo vista poco. I primi giorni siamo andati in centro. In un violetto cucinavano spiedini di scarafaggi, che schifo. E poi c’è puzza d’aglio ovunque. Preferisco stare nel Villaggio, così magari mi imbatto in Montano. Ma è bello incontrare anche gli altri, tutta questa gente famosa che avevo visto in Tv. A me piace tanto l’atletica. Non vedo l’ora che arrivino i velocisti e i saltatori, a cominciare da Andrew Howe, che è troppo simpatico.

Tornando alla ginnastica. Tre rotazioni perfette, poi l’errore. Ora una finale davanti ai tuoi cari, dove puoi arrivare?

Fino alla parallela ero molto soddisfatta della mia gara. A fare tutti gli attrezzi eravamo io, la Ferrari e la Giovannini. Credevo che me la sarei giocata con Carlotta, invece mi sono ritrovata ad un decimo da Vanessa. Non me lo aspettavo. A farmi il tifo sono venuti mia mamma Flavia, papà Valerio e mio fratello Simone, che studia Economia e Commercio. Poi c’è Vincenzina Manenti, la mia allenatrice nell’Estate ’83 Galleria del Tiro, con il marito e la figlia Clara, e pure il mio fisioterapista con la moglie. Erano tutti soddisfatti. Come me del resto. L’errore alla parallela ci può stare, mentre una finale olimpica all’esordio è un bel regalo per i miei 18 anni, compiuti proprio qui, il 30 luglio scorso. Credo che la medaglia sugli staggi se la giocheranno la Liukin e la cinese, hanno esercizi che partono dalle stelle. Io sto studiando un nuovo salto, un richna dallo stalder aperto, lo eseguo in allenamento ma è ancora presto per inserirlo nel programma. Bisogna lavorare per stabilizzarlo e se riuscirò a collegarlo ad altri movimenti mi dovrebbe portare tre decimi in più. Comunque, come vedete, ho ancora margini di miglioramento.
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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeMer Ago 13, 2008 12:03 pm

3.08.2008 PECHINO - CONCORSO IV FEMMINILE

“Siamo molto contente. Una medaglia olimpica, di qualunque colore sia, è sempre qualcosa di incredibile. Abbiamo commesso piccoli errori ma siamo tutte ugualmente contente”. Con queste parole Anastasia Liukin ha accolto l’argento olimpico. Come gli USA di Carly Patterson ad Atene con la Romania, oggi la squadra stelle e strisce, trascinata da baby face Johnson (62.625), si è dovuta piegare alle padrone di casa. “Jia You, Jia You, Jia You” (“forza!!” in cinese), continuavano a gridare i 18.000 assiepati sugli spalti del National Indoor Stadium e le loro beniamine non li hanno delusi. Seconda medaglia per la Cina, dopo il team maschile di ieri, la 15esima nella storia ginnica di questo grande Paese. Cheng Fei e compagne hanno totalizzato 188.900 punti, costruendo il proprio successo alle parallele asimmetriche (16.850 Kexin He, 16.800 Yilin Yang) e al corpo libero. Proprio sulla pedana centrale si è consumata la sfida decisiva nell’ultima delle quattro rotazioni. Stati Uniti e Cina, faccia a faccia, ad un solo punto di distacco. Purtroppo le americane sono finite, una dopo l’altra, fuori pedana, con la Sacramone che ci aggiungeva pure una caduta. E pensare che erano partite in quinta, vincendo il volteggio (con Shawn e Cheng Fei pari merito a 16.00) e la trave (dove la barbie dell’Iowa ha ottenuto il parziale più alto, 16.175) e che alle parallele con il 16.900 di Nastia e il 15.725 della Memmel avevano ceduto non certo per demerito. Il totale di 186.525 rimane un punteggio stratosferico, che non lascia spazio a critiche. Bronzo alla Romania (181.525), che non sarà più quella della Ponor e della Rosu ammirata nel 2004, tuttavia riesce a respingere l’assalto al podio della Russia (180.625) e a convincere soprattutto in trave e al corpo libero (con la Izbasa best score a 15.550). “E’ stata una gara bellissima – conferma il DTN azzurro Enrico Casella, seduto in tribuna con le sue ginnaste – I piazzamenti sono corretti. Le russe hanno gettato la spugna alla trave, dimostrando, come a Clermont Ferrand, di perdersi nei momenti decisivi. Guardando la parte bassa del tabellone dico che ci sarebbe stata bene anche l’Italia. Basti pensare che con tutti gli errori e i nostri acciacchi in qualifica eravamo giunti a meno di due punti dal Giappone, che oggi ha chiuso al 5° posto”. Dietro i nipponici, Australia, Francia e Brasile. Archiviato il capitolo a squadre, da domani si comincia con le competizioni individuali. Dalle 11.00 (ora locale) l’All-around maschile, che vedrà impegnato, tra i migliori 24, anche il nostro Enrico Pozzo.

CLASSIFICA CONCORSO IV FEMMINILE
1. Cina VO 46.350 PA 49.625 TR 47.125 CL 45.800 TOT. 188.900
2. USA VO 46.875 PA 47.975 TR 47.250 CL 44.425 TOT. 186.525
3. Romania VO 45.275 PA 45.000 TR 46.175 CL 45.075 TOT. 181.525
4. Russia VO 45.425 PA 46.950 TR 44.900 CL 43.350 TOT. 180.625
5. Giappone VO 43.550 PA 45.525 TR 44.950 CL 42.675 TOT. 176.700
6. Australia VO 44.150 PA 43.575 TR 45.900 CL 42.900 TOT. 176.525
7. Francia VO 44.040 PA 44.175 TR 43.725 CL 43.325 TOT. 175.275
8. Brasile VO 44.300 PA 43.700 TR 43.900 CL 42.975 TOT. 174.875


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finalmente sono riuscita a vedere un pezzetto di gara...hanno fatto vedere ben mezz ora intervallato da almeno 4 pause per collegarsi a sport diversi!! ma soprattutto mi sono alzata alle 4.00 e prima dele 5.45 non hanno fatto vedere niente! che ingiustizia!
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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeMer Ago 13, 2008 12:17 pm

Oro alle ginnaste cinesi
Usa: sconfitta e polemica

Prestazione perfetta delle atlete di casa, che vincono la medaglia d'oro al termine di una gara emozionante. Le statunitensi pagano caro soprattutto il doppio errore della Sacramone, ma il tecnico Martha Karoly accusa: "Alicia è la più emotiva e l'hanno fatta innervosire prima della trave"

Le cinesi si complimentano con le americane sul podio. Ap
PECHINO, 13 agosto 2008 - Stavolta le bambine non hanno tremato. Considerate da sempre talentuose ma troppo fragili e instabili, le cinesine hanno centrato la gara perfetta, la più importante, nella finale a squadre che le fa entrare nella storia.
GRAN RIMONTA - Le sedicenni, o presunte tali, hanno rimediato a un inizio modesto al volteggio non sbagliando niente, o quasi: soltanto Cheng Fei, la più anziana del gruppo, alla seconda Olimpiade, è venuta già dalla trave. Poi però, la capitana-mamma ha chiuso in maniera trionfale al corpo libero, contribuendo a infliggere 2.375 punti di distacco agli Stati Uniti 188.900 a 186.525) in una gara emozionante, molto più di quella maschile.
SACRAMONE SBAGLIA - La formula della finale è crudele. Con tre sole ginnaste in pedana, senza la possibilità di scartare il punteggio peggiore (come invece accade nella qualificazione con cinque atlete), l’errore è bandito. Ne basta un paio per rinunciare ai progetti di gloria. Le americane ne hanno commessi addirittura tre in fila: due con la sola Alicia Sacramone, italo-americana, la leader della squadra, e un altro con Nastia Liukin, uscita con un piede dal perimetro del corpo libero.
AMAREZZA E ACCUSE - "Alicia è la più emotiva del gruppo – spiega Martha Karoly, deus ex machina della ginnastica femminile americana, moglie del famoso Bela che creò Nadia Comaneci e poi Mary Lou Retton -. Ha perso la concentrazione perché è stata costretta ad aspettare troppo a lungo di cominciare l’esercizio alla trave. Senza motivo. Lo hanno fatto apposta? Penso di sì... Ops, pardon, mi correggo: non ho alcuna prova per dirlo, ma è quanto meno strano ciò che è accaduto e che sia accaduto proprio con lei". La Sacramone ha sbagliato il movimento di entrata, poi è atterrata di sedere nella chiusura con il doppio Arabian (rondata-flic-mezzo giro e doppio salto mortale raccolto avanti), condannando la squadra all’argento, davanti alla Romania (181.525) rediviva ma non più brillante come un tempo. L’Europa della ginnastica, da qui, appare molto lontana.
dal nostro inviato
Carlo Annese


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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeGio Ago 14, 2008 12:52 pm

4.08.2008 PECHINO - CARLOTTA A VALANGA VERSO IL MITO

Alla vigilia dell’All-around femminile (domani dalle 11.15 alle 13.07 ora locale), con Lia e Vanessa concentrate sulla gara, abbiamo raggiunto Carlotta, che delle tre, in questo momento, è quella più tranquilla. “Anche io, sabato sera sarò con la testa all’indomani, meglio parlare adesso”. In verità l’abbiamo incontrata sugli spalti, al termine del Concorso a squadre di ieri. “Ma avete visto che livello? All’inizio pensavo che avrebbero vinto gli Stati Uniti, ma la Cina è la Cina. Sono quattro anni che si preparano per questo oro. Certo ci potevamo stare pure noi, vista la prova della Francia. La Pavlova non è andata tanto bene al volteggio, ma sono certa che in finale sarà super”. Poi abbiamo iniziato a parlare d’altro e con una come la Giovannini, irruente e spontanea, generosa e appassionata al tempo stesso, non serve fare domande. Ecco allora un fiume in piena che vi riportiamo senza censure:
“Sono molto contenta di aver fatto bene entrambi i salti. Ovviamente entusiasta di essere entrata in una finale olimpica. Nonostante i miei recenti risultati in Europa non mi aspettavo una conferma anche qui. Questo posto mi piace da morire, non vorrei andar via. Facciamo durare i Giochi tutto l’anno, è uno spasso. Venirci era il mio sogno di bambina, che coronerò definitivamente con la finale del 17 agosto. Comunque vada! Magari ne faro altre di Olimpiadi, ma la prima non si scorda mai ed io me la sto godendo. Il segreto della mia continuità? Tanti sacrifici. Ma nel villaggio sto vedendo atleti che ne fanno quanto me e questo mi dà la carica per andare avanti, ancora a lungo. Di fronte ad emozioni del genere si giustifica qualunque rinuncia. Non mangio gelati, non vado in discoteca come i miei coetanei? Loro sono al mare, io a Pechino, giudicate voi chi sta meglio. E’ una questione di scelte. Se nella vita vuoi raggiungere un obiettivo, secondo me, te lo devi sudare. Londra 2012 è lontana ma non credo che sia finito un ciclo, come ha detto qualcuno. Almeno non voglio credere che possa finire così. Io per esempio punto a riprendermi il titolo continentale al volteggio nei prossimi Europei di Milano. E poi, con le mie compagne, c’è da difendere quello di squadra. Nella ginnastica si deve fare un passo alla volta, anche se i nostri ormai sono diventati balzi. Fino a qualche tempo fa risultati del genere erano inimmaginabili. Ora dovrò lavorare sul primo salto. Posso migliorare ancora. Pensate che il secondo l’ho eseguito per la prima volta qui in Cina. Domenica, rispetto alle mie avversarie più accreditate ho difficoltà inferiori ma posso puntare sull’esecuzione. Non devo sbagliare, poi si vedrà, d’altra parte ho il vantaggio di partire per ultima. Posso guardare cosa fanno le altre e sapere quanto mi serve per arrivare in alto. Un vantaggio psicologico importante. La coreana ha fatto un triplo in prova podio, roba dell’altro mondo, ma vedremo se avrà il coraggio di rischiare anche in gara. Dagli spalti avrò il sostegno di mio fratello Pier Francesco, di mio padre Giovanni e di Giuseppe, mio zio. Mi seguono da Amsterdam, quindi è anche un fatto scaramantico. Sono molto legata a Pier, il fatto che sia qui mi rende serena. Quando sono entrata sul campo gara nelle qualificazioni del 10 agosto ero molto agitata. Mi aspettavano quattro attrezzi e la trave nella prima rotazione. Chi non avrebbe avuto la tremarella? Pur non essendo una travista, però, ho fatto un buon esercizio, così mi sono rilassata un po’. Anche troppo forse, perché ho sbagliato la prima diagonale al corpo libero e mi è dispiaciuto veramente tanto. Cercavo l’arrivo ma ho aperto troppo presto e son caduta. Non ho mai pensato all’All-around. Il mio pensiero fisso era sul volteggio. Nel Concorso II preferivo, come è stato, che ci fosse Lia. Lei e Vanessa sono più generaliste di me. Ora non mi importa di avere tutti i riflettori addosso. Non ho niente da perdere, quindi cosa devo temere? A casa mi stanno già organizzando la festa. Sono l’unica imolese della storia in una finale olimpica, direi che me la merito. Al solo pensiero, però, mi vengono i brividi. Mi piace tanto star qui ma non vedo l’ora di tornare ad Imola, è un controsenso ma dentro di me vivo questo conflitto. Si è parlato di una ginnastica logorante. In verità non saprei dire quali modifiche apportare al Codice dei Punteggi per salvaguardare la nostra integrità. Rispetto a ginnaste più tecniche io ho una struttura che punta alla potenza, quindi sono meno soggetta di loro agli infortuni. Dopo gli Europei olandesi, però, mi sono dovuta fermare anch’io per un problema alla schiena ed ho perso i mondiali qualificanti di Stoccarda. Ricordo che è stato il periodo più buio della mia giovane carriera. So quindi cosa si prova quando non si sta bene. E’ frustrante! Per questo, insieme alle altre, sto cercando di aiutare la Ferrari a superare questo momento di difficoltà. Sente dolore ma sono sicura che tirerà fuori il massimo. Certo, venire ad un Olimpiade in condizioni precarie ti dà ai nervi. Per rilassarsi, per esempio, a me basta guardare Montano quando passa al Villaggio. Mi piace la scherma da quando ad Imola hanno aperto un centro tecnico, Scherma e Ginnastica Artistica. Conosco molti schermidori e tante schermitrici, che saluto con affetto. Però seguo anche l’atletica. Non vedo l’ora che arrivino i velocisti americani. La sera, con le mie compagne, ce ne andiamo a spasso, in sala Giochi o all’internet point. E’ bellissimo incontrare razze e culture diverse dalla tua. Fare amicizia con tutti, stringere la mano a grandi campioni e condividere un’esperienza che rimarrà ugualmente indelebile in ciascuno di noi. Purtroppo qui dentro siamo le più piccole e ci trattano un po’ come tali. Pechino? L’abbiamo girata i primi giorni. Il clima fa schifo e la città è enorme, piena di cinesi”.
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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeVen Ago 15, 2008 11:03 am

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MessaggioTitolo: Re: news artistica femminile   news artistica femminile Icon_minitimeSab Ago 16, 2008 7:59 pm

16.08.2008 PECHINO - CONCORSO II FEMMINILE

F. - “Enrico, io ho voglia di tentare”.
C. -“Se lo metti in piedi nei tre minuti di prova per me va bene”.
Suppergiù con questo dialogo fra la Ferrari e il suo tecnico si è fatta la storia dell’Olimpiade di Vany. Tutto è stato deciso tra la prima e la seconda rotazione dell’All-around femminile. “Svanì per sempre il sogno mio d'amore...L'ora è fuggita...”, sono mute le parole dalla Tosca, nell’incipit del brano, e ora sembrano profetiche, poi il via sulla prima diagonale e voilà, Tsukhara avvitato. Barcolla un po’ ma ci sta. “Gli ho detto proprio così – conferma Casella - se lo fai durante il riscaldamento presentiamo il programma completo. Anche se sapevo che l’avrebbe pagato dopo”. Infatti, parte la seconda striscia e in fondo lo Tsukhara finisce con le mani a terra. Che brivido sulla schiena! Dopo un’ottima trave e il terzo posto parziale nel primo giro, il DTN azzurro ha scelto di mettere in campo tre punte ed andare all’attacco, anche con il portiere. Altro che routine semplificata e male al piede, la Ferrari inserisce i due Tsukhara e lascia pure le cinque diagonali. E non muore disperata come il Cavaradossi dell’“E lucean le stelle”, perché lo sport è un libro di emozioni e Vany, per chi veramente capisce di Ginnastica, ha scritto una pagina memorabile. Che vale una medaglia. “Mi piacciono gli atleti come lei, gente di carattere, grintosa – continua l’allenatore bresciano – è andata mala o forse come era logico che andasse, però sono contento che lei vada via senza rimpianti”. E’ vero, è scoppiata a piangere davanti alle telecamere della RAI. Ma erano lacrime di liberazione non di pentimento. Era tutto dentro, compresso in energia esplosiva, che le ha consentito di restare sulla trave dopo il salto raccolto avvitato e di riaprire i giochi, con un 15.600 da finale. Fai questo esercizio il 10 agosto e cambia tutto: i bilanci, i titoli sui giornali, farfalle cadute e quant’altro. C’est la vie! C’è chi scrive e chi rischia il collo. Dopo il doppio avvitamento al volteggio, visto l’andazzo e i punteggi stratosferici delle altre, richiamiamo gli attaccanti in panchina, con la testa hai prossimi appuntamenti: Europei di Milano, Giochi del Mediterraneo di Pescara, Mondiali di Londra. Via allora la combinazione di Stalder uniti alle parallele e foto di rito con i Pecar, Lia e Salva Scintu. Mentre la Liukin con 63.700 scala il podio, è proprio il caso di dire, oltre le nuvole. Eppure è un ferragosto limpido. Si vede addirittura il cielo. I cinesi, però, hanno scelto l’aria condizionata del NIS (National Indoor Stadium) per sostenere Yilin Yang. Il suo 62.650 vale il bronzo. Niente da fare, il quarto oro consecutivo della Cina su quattro finali sfuma, troppo alte le due americanine. La Johnson sorpassa l’idolo di casa al corpo libero, dove ottiene lo stesso parziale di Anastasia, 15.525. Troppo tardi, la 18enne figlia di Valeri, elegante e longilinea, aveva già dato la sua zampata nel turno precedente, alle parallele asimmetriche (16.650). “Dal punto di vista umano mi dispiace per Shawn – ha commentato in mixed zone la Ferrari, prima di andare al controllo antidoping - lei mi piace come persona, ma tecnicamente, come ginnasta, sono contenta per Nastia. Sono arrivate ad un livello davvero eccezionale. Appena mi rimetto dovrò lavorare molto per riuscire a raggiungerle”. Di un altro avviso Casella, che invece di inseguire un Codice esasperato auspica un dietrofront più conservativo. “All’inizio mi era piaciuto, devo ammetterlo, e noi siamo stati tra i più veloci a recepirlo, come dimostra il successo di Aarhus. Poi mi sono ricreduto. C’è troppa sperequazione tra la nota A e la B. Le più brave stanno buttando dentro difficoltà sempre maggiori a discapito della sicurezza e dell’esecuzione. Quando la Lia, che reputo una ginnasta completa, pulita, chiude in 14esima posizione, dopo una gara di classe espressa in tutta la sua completezza, a quasi quattro punti di distacco dalla prima vuol dire che c’è qualcosa che non funziona”. Già! la Parolari, non ce la stavamo dimenticando. La stellina dell’Estate ’83 ha corso al fianco della più titolata compagna, senza alcun timore reverenziale. Non c’erano ordini di scuderia, primo o secondo pilota, stile Formula 1. E nel derby di Orzinuovi Lia ha rischiato di finir sopra, dopo l’ennesima trave alla rumena e il suo Tango de Roxane nella pedana centrale. Solita amnesia al volteggio - ma con la nuova palestra di Lograto il problema dovrebbe risolversi – ed ecco la parallela che ci aspettavamo di vedere in qualifica. La sua prima Olimpiade si conclude con un 58.925, tre piazze sotto la compagna, 11^ con 59.450. Adesso le attenzioni si spostano sulla Giovannini, impegnata domenica nella finale al volteggio (ore 18.43 locali). In questo attrezzo, oggi, la Barbosa, nonostante un brutto errore e grazie al doppio e mezzo, porta a casa un 15.025 generoso, mentre la Chusovitina (15.750) e la Johnson (15.875) passeggiano. Insomma, è quasi tempo di bilanci e scusate se non cavalchiamo il disfattismo di questi giorni bensì, al contrario, proviamo a snocciolare qualche record, come il 10° posto della squadra (a parte l’argento del 1928 nell’era moderna finimmo 11esimi a Sydney), l’11° posto di un’azzurra nel Concorso Generale Olimpico, la finale di specialità con Carlotta, mai raggiunta prima. Se non c’avessimo fatto la bocca negli ultimi due anni – e il merito è delle stesse protagoniste alle quali ora si tenta di dare la colpa – la trasferta si chiuderebbe in modo, tutto sommato, dignitoso. Rimangono, certamente, delle zone d’ombra che andranno chiarite. A bocce ferme, però, quando tutti i nostri ragazzi

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